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La critica - Schede bibliografiche

2006

 

AA. VV., Veri movimenti. Venticinque anni tra i linguaggi e i protagonisti della scena contemporanea, Catalogo a cura di Sergio Marra, Napoli, Nuovo Teatro Nuovo, 2006.
Il catalogo, curato da Sergio Marra, celebra il venticinquesimo anniversario delle attività del Nuovo Teatro Nuovo di Napoli, la sala di via Montecalvario ai Quartieri Spagnoli sinonimo della ricerca e della sperimentazione dei linguaggi della scena. Il volume è articolato in sei sezioni ("Del luogo", "Di casa", "Voci", "Memorie e contesti", "Nomen omen", "Intrecci"), in cui i testi - come sottolinea il curatore - si avvicendano seguendo un gioco di giustapposizioni ed assonanze. Nelle sei sezioni sono raccolti i contributi di artisti, critici teatrali, registi, operatori ed intellettuali che intervengono liberamente sul tema del venticinquennale del Nuovo. Alcuni si soffermano sul legame peculiare fra il teatro e il Quartiere in cui opera ("Del luogo") altri sul destino contenuto nel suo nome ("Nomen omen"). Le sezioni "Di casa" e "Voci" ospitano i contributi di artisti che oggi sono attivi all'interno del Nuovo e di quelli che hanno vissuto tappe importanti del proprio percorso artistico; "Memorie e contesti" e "Intrecci" collocano l'attività del Nuovo nel più vasto ambito delle arti performative e della vita teatrale italiana.
Le pagine del catalogo, inoltre, ospitano le foto di scena di alcuni tra i protagonisti dei venticinque anni di attività del Nuovo: Anna Buonaiuto, Giancarlo Cauteruccio, Arturo Cirillo, Pippo Delbono, Leo de Berardinis, Licia Maglietta, Enzo Moscato, Antonio Neiwiller, Andrea Renzi, Annibale Ruccello, Toni Servillo, Tonino Taiuti. Chiude il volume una preziosa appendice costituita dall'inventario delle produzioni e coproduzioni del Nuovo (dal 1980 al 2005) e dal calendario dettagliato delle venticinque stagioni teatrali del Teatro di via Montecalvario.


La Sagra del Signore della nave, Catalogo dello spettacolo a cura dell'ufficio comunicazione del Teatro di Roma, Progetto grafico di Silvana Amato, Fotografie di Serafino Amato, Roma, Tip. Okprint, 2006.
Lo splendido allestimento La Sagra del Signore della nave di Luigi Pirandello, rielaborato e diretto da Vincenzo Pirrotta (produzione Teatro di Roma), è accompagnato da un ricco e raffinato Programma di Sala. Il libretto contiene non solo i dati relativi allo spettacolo (attori, regia, scenografia, musiche, etc.), ma anche contributi preziosi per comprendere l'operazione drammaturgica realizzata da Pirrotta: lo scritto di Vincenzo Consolo che riflette su Pirandello e il lavoro del giovane regista siciliano, definendolo "mediterraneo narratore, straordinario contastorie"; l'intervista a Vincenzo Pirrotta curata da Gianfranco Capitta, che spiega la sua chiave di lettura del testo pirandelliano e le difficoltà incontrate nella messinscena di un testo fortemente "corale"; lo scritto di Alessandro Mendini che presenta il lavoro dell'artista vicentino Marco Fantini, l'autore del manifesto dello spettacolo; infine la lettera di Marco Fantini a Vincenzo Pirrotta, in cui spiega il significato della triade maiale-croce-uomo utilizzata nel manifesto.
Ricchissima l'iconografia che correda il libretto con foto in bianco nero dello spettacolo e delle prove e con i 16 bozzetti proposti da Fantini per il manifesto.


GAETANO FUSCO, Le mani sullo schermo. Il cinema secondo Achille Lauro, Prefazione di Goffredo Fofi, Napoli, Liguori editore, 2006.
Pubblicato nella collana "Cinema e storia", diretta da Pasquale Iaccio, il volume ripercorre il peculiare ed affascinante legame tra politica, spettacolo e propaganda a Napoli negli anni Cinquanta. L'autore ricostruisce, con grande attenzione, il singolare impegno cinematografico di Achille Lauro, sia nei panni di produttore dei film Lui, lei e il nonno (1959) e La contessa azzurra (1960), che in rapporto al cinema e alla cultura coeva. L'indagine compiuta da Fusco si sofferma, in particolare, sui rapporti del Comandante con Curzio Malaparte, Eduardo De Filippo e Nino Taranto, attraverso materiali inediti e preziose interviste.
Nella Prefazione Goffredo Fofi, sottolinea l'originalità di questo studio che ci consente di capire meglio un'epoca storica particolarmente colorita e controversa. Il volume, inoltre, è corredato da un ricco ed inedito apparato fotografico.


MANLIO SANTANELLI, Napoli miele e fiele (Omaggio a Salvatore Di Giacomo), Prefazione di Mimmo Liguoro, Catania, Il Girasole edizioni, 2006.
Il volume, con una dedica ad Antonio Palermo, raccoglie i testi poetici di Manlio Santanelli, che nel suo stile personalissimo affronta tematiche socio-esistenziali con una dolente ironia.
Mimmo Liguoro nella Prefazione sottolinea - giustamente - che queste poesie "scritte da un commediografo tra i maggiori dei nostri anni, sono l'omaggio di chi è rimasto legato ai pensieri del poeta di un tempo diverso (Salvatore Di Giacomo) ma segnato da ansie e dubbi propri di una modernità che si annunciava con la consistenza degli interrogativi insolubili […] Lo scrittore contemporaneo, che ha scandagliato l'animo di uomini e donne di questa epoca contraddittoria, sente improvviso l'impulso di esprimersi nella lingua materna, intrecciando parole di oggi e di ieri, un po' per gioco […] e un po' perché quel 'poco di scienza' digiacomiana che è rimasta nella mente trova il modo di farsi strada nel ritmo di versi che richiamano l'antico canto".


RUGGERO CAPPUCCIO, Paolo Borsellino Essendo Stato, Salerno, Scritture Segrete, 2006.
Questo testo, scritto e diretto da Ruggero Cappuccio, è dedicato al giudice palermitano assassinato dalla mafia: Paolo Borsellino. L'azione teatrale è centrata sull'ultimo decimo di secondo di vita del giudice, quando, tra l'esplosione e la morte, Borsellino, non sapendosi né vivo né morto, rievoca episodi e sogni della sua vita e medita sul destino della sua amata Sicilia ("Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla, perché il vero amore consiste nell'amare ciò che non piace, per poterlo cambiare"). Il testo di Cappuccio si articola in dodici movimenti come quelli di uno Stabat Mater, e la prima parte s'intitola Stabat Mater dolorosa, appunto perché il giudice, quell'ultimo giorno della sua vita, andava a far visita alla madre, che incarna il dolore di tutta la Sicilia, una terra destinata a generare figli morti, siano essi giudici o mafiosi.
Il testo pubblicato è tratto dall'omonimo spettacolo che ha debuttato nel settembre 2004 a Benevento, nell'ambito del Festival Città Spettacolo.


AA.VV., Aporie napoletane. Sei posizioni filosofiche, Prefazione di Maurizio Zanardi, Napoli, Cronopio, 2006.
Dopo La città porosa (1992) e Le lingue di Napoli (1994) la casa editrice Cronopio dedica un terzo volume a Napoli: Aporie napoletane. È una raccolta di sei interventi filosofici sulle aporie napoletane, ossia una riflessione sulle contraddizioni, sulle difficoltà, sui blocchi e sui disagi dei cittadini, nonché sulla privazione di risorse, sulla povertà. L'intento del volume è quello di affrontare tali aporie con un rilancio del lavoro teorico che metta alla prova e decostruisca antichi e recenti discorsi sulla città. Alla base di questa riflessione filosofica c'è una indiscutibile relazione infinita con Napoli. D'altronde, nella prefazione (Una piega del mondo) Maurizio Zanardi sottolinea come le foto di Patrizio Esposito (da cui è tratta la copertina del volume e la fotografia inserita a chiusura della prefazione) suggeriscano proprio un rapporto infinito con la città: "Napoli vi appare irriconoscibile: sembra andare in fumo, emergere dalle nebbie o tremare come un'ombra al vento. [...] le fotografie di Esposito [...] ci invitano a una memoria che dissolva le sue condensazioni abituali per operare nuovi tagli e composizioni che qui e ora esprimano, senza saturarla, la materia di Napoli. Il ritorno delle parti maledette è l'occasione per nuove decisioni a favore di un vivere più libero".
Scritti di: Maurizio Zanardi, Gianfranco Borrelli, Bruno Moroncini, Pierandrea Amato, Giuseppe Antonio Di Marco, Arturo Martone.


GIULIO CONCU, Maschere e Carnevale in Sardegna, Nuoro, Imago Edizioni, 2006.
Il volume contiene una puntuale ricostruzione di un evento fondamentale nella cultura sarda: il Carnevale (su Carrasegare), la cui origine antichissima risale ai riti e alle credenze pre-cristiane.
Le varie manifestazioni carnevalesche nei paesi sardi sono caratterizzate dal sacrificio di vittime animalesche, d’altronde, la stessa espressione Carrasegare ricorda un tragico sacrificio perché carre ’e segare significa “carne viva (umana) da lacerare”.
Nel volume sono illustrati i singoli carnevali sardi: dal Carnevale di Mamoiada, uno dei più affascinanti, alla Giostra equestre di Oristano, un vero e proprio spettacolo teatrale con un suo spazio scenico e un canovaccio per gli attori. A ciascun Carnevale è dedicata una scheda di approfondimento relativa ai personaggi, alla vestizione, alla rappresentazione e al significato del culto.
Il volume, inoltre, presenta un ricco e prezioso corredo iconografico relativo alle Maschere più rappresentative.