2000
Un secolo di Teatro Napoletano (1900-2000), a cura di Davide Barba e Delia Morea, "Nord e Sud", rivista bimestrale diretta da Guido D'Agostino, Anno XLVII, n. 5, settembre-ottobre 2000.
La rivista "Nord e Sud", diretta da Guido D'Agostino, dedica un numero monografico al Teatro Napoletano, in cui, come spiegano i curatori del fascicolo Barba e Morea, viene presentato "un secolo di teatro napoletano dal 1900 al 2000, come forte testimonianza di una realtà che ha dato grandi frutti ed esperienze a tutto il teatro italiano, per la prolifica varietà di autori e generi che lo hanno vivificato". Nell'Editoriale D'Agostino spiega come in questo numero si compia un complesso percorso che parte dalle radici del Teatro Napoletano del Novecento (saggi di Sapienza e Massarese), attraversa le esperienze di Di Giacomo e Bracco (saggi di Sommaiolo e Cinque), per arrivare al "cuore" costituito dai De Filippo (Morea) e da Viviani (Lezza). Quindi, si entra nella seconda metà del secolo, con la svolta del dopoguerra e l'avanguardia degli Anni Settanta fino alla drammaturgia odierna: Moscato, Ruccello, Santanelli, Cappuccio, Autiero, Calvino e Silvestri.
ANTONIA LEZZA - PASQUALE SCIALÒ, Viviani, l'autore, l'interprete, il cantastorie urbano, Napoli, Colonnese, 2000.
Nel volume gli autori illustrano, in modo agile e documentato, il profilo e la produzione di uno degli autori-attori più significativi del teatro italiano del Novecento, Raffaele Viviani.
La monografia che analizza, in maniera dettagliata, la vicenda biografica e l'opera di Raffaele Viviani è corredata dalla cronologia delle opere, da una bibiliografia critica aggiornata, dall'elenco delle collaborazioni, dei rifacimenti e delle traduzioni. Questo denso excursus su Raffaele Viviani, costituisce un preziosissimo contributo per la conoscenza del complesso quanto originale ed atipico universo poetico vivianeo.
EDUARDO DE FILIPPO, Teatro. Cantata dei giorni pari, a cura di Nicola De Blasi e Paola Quarenghi, Milano, Mondadori - "I Meridiani", Vol. I, 2000.
Eduardo è un classico. Ed in quanto tale l'edizione del Teatro ne "I Meridiani" di Mondadori ne conferma il ruolo ed il valore incontestabile. In questo primo volume sono raccolte sotto il titolo Cantata dei giorni pari le commedie risalenti agli anni 1920-'42. Seguiranno altri due volumi intitolati Cantata dei giorni dispari.
Questo volume, che è curato da Nicola De Blasi e Paola Quarenghi, rappresenta un esempio importante e validissimo di curatela dei testi teatrali e dimostra come anche per i testi teatrali l'aspetto filologico sia importante non solo per conoscere ed approfondire le differenti redazioni, ma anche, per evidenziare, attraverso il processo di rielaborazione dei testi, da parte degli autori, la continua mobilità del testo teatrale. I curatori hanno lavorato nei rispettivi settori di competenza secondo un progetto comune ed unitario, tuttavia a Nicola De Blasi si devono le note filologico-linguistiche, la cura dei testi delle commedie oltre alla trascrizione dei manoscritti e dattiloscritti, i criteri di edizione ed il ricchissimo ed utile Glossario. A Paola Quarenghi si devono tutte le Note storico-teatrali e la descrizione dei testimoni.
Occorre segnalare i due saggi introduttivi (Paola Quarenghi Vicoli stretti e libertà dell'arte e Nicola De Blasi Uno scrittore tra dialetto e italiano), che confermano il valore del volume.
Antonia Lezza
ANTONELLA OTTAI (a cura di), Eduardo. L'arte del teatro in televisione, Prefazione di Stefano Balassone, Premessa di Isabella Quarantotti De Filippo, RAI ERI, 2000 con CD-Rom Un teatro lungo una vita. Eduardo De Filippo nella storia e nella cultura del Novecento.
Questo libro indaga sul rapporto tra Eduardo con la radio prima e con la televisione poi, a partire dagli anni Trenta, raccogliendo una serie di articoli e testimonianze che raccontano la storia di questo rapporto e dei suoi problemi, sottolineando come Eduardo sia stato tra i primi a sperimentare la relazione tra il linguaggio teatrale ed i diversi sistemi di ripresa.
Questa antologia degli articoli, apparsi sul "Radiocorriere" in occasione della messa in onda del teatro di Eduardo, illustra il modo in cui la televisione lo propone al pubblico. Se da un lato le registrazioni più famose documentano le evoluzioni delle tecniche e delle estetiche della ripresa, dall'altro il "Radiocorriere" racconta la storia teatrale di Eduardo, a partire dai primi anni, in cui incomincia ad essere apprezzato dai radioascoltatori, fino alle sue ultime apparizioni in video.
Il CD-Rom rappresenta un utile strumento di indagine tra teatro, cinema, radio e televisione. Una serie di percorsi guidati consente inoltre di attraversare gli aspetti più significativi della produzione di Eduardo.
LUCIANA LIBERO, Le lacrime di Filumena, Napoli, Alfredo Guida Editore, 2000.
Questo libro raccoglie quattro lezioni tenute nel 1991 a Napoli, all'Istituto Universitario Orientale per il corso integrativo "La letteratura critica dello spettacolo teatrale e gli strumenti audiovisivi: il caso Eduardo", organizzato dalla cattedra di Storia del Teatro.
Luciana Libero ha scelto, come esemplificazione, le tre opere più significative di Eduardo: Natale in casa Cupiello (1931); Napoli milionaria! (1945); Filumena Marturano (1946). Nei quattro saggi e nell'Introduzione emergono un completo profilo drammaturgico dell'autore napoletano, un'esauriente analisi dell'epopea familiare ampiamente indagata da Eduardo, la sua poetica ed il coagularsi dei temi a lui più cari: la famiglia; la tradizione; il rapporto con il magico e l'ultraterreno; l'insidia sotterranea di matriarcato; il divario tra realtà ed immaginario; i rituali legati al cibo ed alla morte.
FEDERICO FRASCANI, Eduardo, Presentazione di Giulio Baffi, Napoli, Alfredo Guida Editore, 2000.
In questo volume, pubblicato in occasione del centenario della nascita di Eduardo, vengono riproposti alcuni scritti di Federico Frascani sul lavoro di un grande protagonista del teatro italiano del Novecento. Questa raccolta testimonia con quanta attenzione e passione Frascani si dedicò allo studio del teatro eduardiano.
FEDERICO FRASCANI, Ricordando Eduardo, Napoli, Colonnese, 2000.
Questo volume racchiude del materiale inedito prezioso che, il giornalista, scrittore nonché critico drammatico, Federico Frascani ha rielaborato per arricchire ulteriormente i risultati acquisiti dalla ricerca biografica. Il volume ha un altissimo valore testamentario, poiché rappresenta l'ultimo lavoro sul drammaturgo napoletano, realizzato, come sempre con vivace rigore scientifico, da Frascani, lo studioso più attento e scrupoloso di Eduardo.
Eduardo 2000, a cura di Tonia Fiorino e Franco Carmelo Greco, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2000.
Questo volume sulla figura e l'opera di Eduardo De Filippo nasce per realizzare uno dei tanti progetti di studio ed anche per onorare la memoria di Franco Carmelo Greco che, in vista del centenario della nascita di Eduardo, aveva programmato come giusta continuazione dei suoi studi eduardiani un volume miscellaneo.
Eduardo 2000 è un libro prezioso in cui sono stati raccolti contributi di noti studiosi eduardiani e degli allievi di Greco, nonché un articolo dello stesso Greco, in massima parte inedito, che riprende e propone alcune idee-guida sul teatro di Eduardo.
EDUARDO DE FILIPPO, Storielle da sala d'aspetto e altri scritti, con una testimonianza di Isabella Quarantotti De Filippo, Napoli, Colonnese, 2000.
Nel volumetto sono stati raccolti alcuni scritti di Eduardo che contribuiscono ad una migliore conoscenza del drammaturgo napoletano, scrittore, anche, di racconti e di un poemetto gastronomico in versi: Si cucine comme vogli' i'....
Storielle da sala d'aspetto era apparso la prima volta sul periodico "l'Illustrazione del Medico", n. 54, Milano, gennaio 1939.
EDUARDO DE FILIPPO, Serata d'onore, introduzione di Enzo Golino, Cava de' Tirreni, Avagliano editore, 2000.
In questo volume sono stati raccolti tutti quei racconti, pensieri, riflessioni, memorie, frammenti, interviste, aforismi che Eduardo pubblicò in occasioni e sedi diverse lungo un arco di circa mezzo secolo e che non erano mai stati riuniti organicamente. In queste pagine eduardiane campeggiano tutta la forza seducente del suo teatro e il mestiere dell'attore.
GIULIO BAFFI, Il camerino di Eduardo, Napoli, Edizioni Libreria Dante & Descartes, 2000.
Nel volumetto l'autore descrive lo spazio minuscolo e segreto, il rifugio leggendario, il limbo del teatro San Ferdinando dove pochi avevano accesso: il "Camerino di Eduardo".
Con una scrittura molto suggestiva e ricca di particolari interessanti, Giulio Baffi ricorda Eduardo al trucco, quel suo gesto preciso che disegnava un volto sul suo volto dandogli vita, anima, passione, dolore, delusione, entusiasmo, amore, divertimento; insomma, il suo trasformarsi, come per un'affascinante magia.
EDUARDO DE FILIPPO, Natale in casa Cupiello, a cura di Roberto De Simone, Torino, Einaudi, 2000 con videocassetta.
Questo testo teatrale, riproposto con una lunga nota introduttiva di Roberto De Simone, che indaga soprattutto la psicologia dei personaggi e l'ambiente, è un documento straordinario nel quale Eduardo non è solo autore e regista, ma anche grande interprete.
Natale in casa Cupiello è il racconto amaro di un pranzo natalizio che ben presto si trasforma in un dramma familiare. Scritto nel 1931 dal trionfale debutto non ha mai conosciuto cali della sua straordinaria popolarità, passando di successo in successo in tutto il mondo.
La videocassetta ripropone, poi, la storica messa in scena, nella quale Eduardo interpreta Luca, Puppella Maggio è Concetta e Luca De Filippo è Nennillo.
FRANCESCO SILVESTRI, Teatro, Introduzione di Antonio Calbi, Roma, Gremese, 2000.
Il volume, pubblicato nella collana "Quaderni del Teatro", raccoglie le seguenti opere dell'autore-attore napoletano Francesco Silvestri: Saro e la rosa (1989), Angeli all'inferno (1991), Streghe da marciapiede (1992), Fratellini (1997). Quest'antologia costituisce il primo necessario ritratto monografico dedicato a Silvestri, uno tra i più interessanti esponenti della drammaturgia napoletana contemporanea insieme con Annibale Ruccello, Enzo Moscato, Manlio Santanelli e Ruggero Cappuccio.
I testi sono preceduti dall'introduzione di Antonio Calbi (La luna è una mamma bella...) che compie un'indagine accurata sulla drammaturgia di Silvestri, ricordando come nei quattro titoli raccolti nel volume scorra la vita "in quello che ha di rappresentabile e, ancor di più, in ciò che ha di irrappresentabile, ma che Francesco Silvestri, magia e mistero della scrittura - e di quella destinata alla scena in modo speciale -, riesce a raccontare, evocare, trasfigurare".
FRANCESCO SILVESTRI, Tre pezzi d'amore, Napoli, Dante & Descartes, 2000.
I tre testi pubblicati (La triste Historia di Nicolò Pesce detto Colapesce, Lena, Il corso dell'amore) appartengono a momenti diversi della produzione drammaturgica di Francesco Silvestri. Sono tre atti d'amore sospesi tra l'affabulazione della scrittura, la combinazione di lingua e dialetto, ed il fascino discreto della quotidianità. I rapporti intersoggettivi, lo stringersi, il sesso sono componenti atti a liberare, emancipare, l'uomo dalla gelida clausura degli impulsi digitali del quotidiano (non)morire!
ROBERTO BRACCO, Gli occhi consacrati e Don Pietro Caruso, a cura di Bernardina Moriconi, Napoli, E.S.I, 2000.
Finalmente si ricomincia a parlare di Roberto Bracco. L'occasione è data dalla riproposta di due dei suoi drammi più celebri Don Pietro Caruso e Gli occhi consacrati, rispettivamente del 1895 e del 1916. Dopo anni di silenzio la riproposizione odierna di queste due opere di Bracco è quasi un evento e va salutata con gioia. Interessante è l'Introduzione di Bernardina Moriconi che presenta i due drammi, offrendone la giusta chiave di lettura.
FERDINANDO RUSSO, 'A paranza scicca, presentazione di Enzo Moscato, postfazione di Giulio Baffi, Napoli, Alfredo Guida editore, 2000.
Questa commedia di Ferdinando Russo, pubblicata nella Collana di Teatro di Autori Napoletani di Alfredo Guida, è una forte testimonianza - come osserva Giulio Baffi nella postfazione - di un teatro che si ispira e vuol mettere in scena un mondo maledetto, personaggi perdenti ed infami, passioni indecorose. I protagonisti sono giovani malviventi eleganti che rappresentano la cosiddetta Paranza scicca, fatta di bari e di sfruttatori; gente infame senza eroismi che immiseriscono e distruggono anche l'amore di Mammella, la sventurata protagonista femminile.
Nella presentazione, Enzo Moscato sottolinea come questo testo, anche se drammaturgicamente non sempre convincente, riesca a comunicare forti emozioni: ambienti, colori, sapori, odori, febbri, deliri, ubriacature, che evocano una più ampia epica del Male, rappresentata da grandi predecessori europei quali Ibsen, Strindberg o Selma Lagerlöf.
ANNAMARIA SAPIENZA, La parodia dell'opera lirica a Napoli nell'Ottocento, Napoli, Alfredo Guida editore, 2000.
Questo volume illustra come a Napoli nell'Ottocento, accanto al Teatro d'opera ufficiale rappresentato al San Carlo al Fondo, due erano i fulcri principali dell'attività teatrale ed ambedue si collocavano nello specifico ambito delle espressioni artistiche locali: la ricca e varia programmazione del San Carlino, nel periodo in cui Antonio Petito dominava la scena del piccolo teatro, e la produzione buffa dei musicisti dei collegi di musica.
La studiosa si sofferma a sottolineare come la commedia dialettale di stampo popolare da un lato, e l'opera giocosa dall'altro, si incontravano proprio sul terreno della "parodia dell'opera lirica", che costituisce così un'area d'indagine particolarmente interessante per individuare alcuni parametri essenziali della cultura teatrale napoletana del suo tempo. La sua analisi indaga anche sul motivo della progressiva scomparsa della presenza di parodie di opere liriche nella Napoli ottocentesca parallelamente all'esaurirsi del melodramma romantico ed in seguito al calo degli spettacoli operistici non più accolti dai napoletani come eventi cittadini.
DARIO FO, Lu Santo Jullare Francesco, a cura di Franca Rame, Torino, Einaudi, 2000 con videocassetta.
In questo testo, curato da Franca Rame, Dario Fo si sofferma sulla figura di S. Francesco d' Assisi: "Francesco era davvero un giullare!", dichiara l'autore sottolineando che, di questa professione, egli conosceva ogni tecnica, trucco e mestiere. I testimoni delle sue concioni, infatti, ci assicurano che Francesco possedesse un'eccezionale vocalità che gli permetteva di proiettare il discorso ad una folla immensa che spesso superava le cinquemila persone. Egli, inoltre, si esprimeva muovendo braccia, busto e gambe e "di tutto il suo corpo faceva parola".
Il libro è accompagnato dalla videocassetta dell'omonimo spettacolo di Fo, allestito con scenografie dipinte da lui stesso.
LELLO ARENA, ENZO DECARO, MASSIMO TROISI, La Smorfia, a cura di Fabrizio Coscia e Stefania Tondo, Torino, Einaudi, 2000 con videocassetta.
Per la prima volta vengono pubblicati, in modo integrale, i 17 "mini atti unici" originali de La Smorfia, nata dall'incontro tra Massimo Troisi e Lello Arena (che già lavoravano insieme) con Enzo Decaro, per essere letti e non soltanto visti. Questo repertorio, affidato finora solo alla memoria e alla cultura orale, non era mai stato pubblicato.
L'edizione rigorosa e la trascrizione fedele lo mettono a disposizione dei lettori e degli appassionati che riconoscono ne "La Smorfia" uno straordinario fenomeno comico e linguistico del teatro italiano. Mettere oggi a disposizione i testi della "Smorfia" nella loro integrità, come spiegano i curatori, vuol dire non solo sottrarli alla dispersione, ma anche apprezzarne, attraverso la lettura, la lingua "smozzicata" ed i suoi codici straordinari. Il volume è accompagnato dalla videocassetta, nella quale si ride e sorride guardando i famosi sketch tratti dalle trasmissioni televisive "Non Stop" e "Luna Park".
ANTONIO DE CURTIS, Totò si nasce e io, modestamente, lo nacqui, a cura di Marco Giusti, Milano, Mondadori, 2000 con videocassetta.
In questo volume sono state raccolte battute, pensieri, interviste, gag, sketch, canzoni, riflessioni, polemiche, giochi linguistici, frasi celebri del più grande comico italiano di ogni tempo, Totò e del suo nobile, indecifrabile, impassibile, tristissimo doppio, il Principe Antonio de Curtis.
Nella videocassetta, allegata al volume, realizzata a cura di Marco Giusti, vengono presentati brani tratti da materiali degli archivi Rai, Film Luce e Rtsi-Televisione svizzera.
TULLIA BARTOLINI, Bellezza Orsini Strea, Napoli, Alfredo Guida Editore, 2000.
Questo dramma di Tullia Bartolini racconta la vicenda di Bellezza Orsini, vissuta a Collevecchio, in provincia di Rieti, intorno alla metà del Quattrocento. Come spiega l'autrice nella Postfazione, ciò che sappiamo della vita di Bellezza Orsini lo raccontò lei stessa agli inquisitori, come si legge negli atti del processo, miracolosamente pervenutici. Accusata di prostituzione, stregoneria e di pratica del sabba, Bellezza, spiega l'autrice, "fu vittima della povertà morale e materiale dei suoi tempi, del conflitto sociale e del calcolo dei potenti", ecco perché a questa "strega" lei prova a regalare una storia d'amore, come riscatto dei suoi sentimenti.
La scrittura teatrale della Bartolini è onirica e visionaria, ricca di descrizioni cupe e misteriose di paesaggi che ricordano Benevento, sua città d'origine.
DOMENICO SCAFOGLIO, Numeri. Il gioco del lotto a Napoli, Napoli, L'Ancora del Mediterraneo, 2000.
In questo volume Domenico Scafoglio illustra come il lotto, pur essendo un fenomeno in cui il denaro e l'utile giocano un ruolo fondamentale, non possa essere interpretato con gli strumenti dell'economia, bensì il gioco del lotto rientra nei territori d'indagine della psicologia, della sociologia e dell'antropologia.
Inoltre, l'autore ricorda come il teatro ed il cinema napoletano non siano rimasti insensibili al fascino della lunga tradizione del gioco del lotto, basti pensare a Non ti pago di Eduardo De Filippo, oppure all'uso figurato dei numeri che si trova anche nel film Totò e Peppino divisi a Berlino.
La certosa e il museo di San Martino. Le arti figurative e la scultura, Napoli, Electa, 2000.
Il 18 dicembre 2000 è stata inaugurata a Napoli la nuova Sezione teatrale del Museo di San Martino. Il Catalogo della mostra permanente, oltre ad ospitare disegni, fotografie e ritratti di Antonio Petito, Eduardo Scarpetta, Giuseppe Cammarano e Raffaele Viviani tra gli altri, delinea la storia dell'acquisizione dei fondi ospitati: la Collezione del Teatro San Carlo; il Fondo Cammarano; il Materiale dell'Opera dei Pupi napoletana; il plastico in sughero ed il modello al vero della scena del Teatro San Carlino.
Storia del teatro moderno e contemporaneo, vol. II. Il grande teatro borghese Settecento - Ottocento, a cura di Roberto Alonge, Torino, Einaudi, 2000.
Questo volume si articola in due parti distinte: l'una ha il compito di affrescare una sintesi organica della Storia del Teatro, delineando i percorsi della civiltà teatrale dall'era moderna ai giorni nostri. L'altra analizza quello che, nella sua Introduzione, Roberto Alonge definisce: "teatro materiale, il teatro fatto di attori in carne e ossa, alle prese con esistenze nomadiche e attrezzature tecniche limitate, per non dire misere." Il testo indaga sulla possibilità dell'esistenza di un giusto equilibrio fra drammaturgia e spettacolo, poiché sempre secondo Alonge: "il teatro è un'unità, difficile ed instabile, che nasce dall'incontro di tutti coloro che vi interagiscono, gli autori non meno degli attori, dei registi e degli spettatori".
FORTUNATO CALVINO, Maddalena, presentazione di Sergio Piro, Napoli, Alfredo Guida editore, 2000.
Con questo testo Fortunato Calvino tratteggia la figura di Maddalena, una ex degente d'ospedale psichiatrico alla disperata ricerca di un riscatto esistenziale attraverso l'amore, in contrasto con le regole perverse del perbenismo sociale, e lo fa rifacendosi agli schemi della drammaturgia di "carattere" in dialetto napoletano attualizzandone i temi e ponendo la tradizione al servizio di un teatro di denuncia.
La vicenda è ambientata nel mondo dei "vinti" dei quartieri proletari di Napoli, dove la protagonista, Maddalena, con la forza della propria indomabile vitalità, sarà capace di riscattare se stessa ed un intero contesto sociale.
PEPPE LANZETTA, Ridateci i sogni, Milano, Feltrinelli, 2000.
Peppe Lanzetta ha scritto queste ballate, le ha lette e poi le ha messe in scena con un gruppo di ragazzi che non avevano esperienza alcuna di teatro o di musica. I versi li lascia cadere sulla pagina come si lascia cadere una bomba, una speranza, un dono. Ci racconta di vite malvissute, di sbornie, di atti estremi, di passioni che salvano e amori che distruggono, re/inventa personaggi, abbozza ritratti di compagni, nella/della sua Napoli marginale e crudele.
Realtà, utopia, illusione e rabbia danno corpo ad un io che allude sempre ad un grande noi, ad un grido collettivo che ri/vuole le speranze sottratte con la stessa urgenza con cui chiede giustizia, pace e libertà.
ANTOINE DE SAINT-EXUPÉRY, 'O Principe piccerillo, traduzione in lingua napoletana di Roberto D'Ajello, prefazione di Felice Piemontese, Napoli, Franco Di Mauro Editore, 2000.
Questo volume contiene la traduzione in lingua napoletana, realizzata da Felice Piemontese, del Petit Prince di Saint-Exupéry, il libro più venduto al mondo dopo la Bibbia. Comparso per la prima volta nel 1943, il personaggio inventato dallo scrittore lionese, ha viaggiato in tutti e cinque i continenti; è stato tradotto in quasi tutte le lingue esistenti ed adesso vanta anche una puntuale ed originale traduzione in lingua napoletana.
Il volume, inoltre, è arricchito dagli acquerelli originali dell'autore.
ANTONIN ARTAUD, Il teatro e il suo doppio, con altri scritti teatrali, a cura di Gian Renzo Morteo e Guido Neri, prefazione di Jacques Derrida, Torino, Einaudi, 2000.
Questo volume rappresenta la parte essenziale del pensiero di Artaud nelle sue applicazioni al teatro. Vi figurano, oltre al testo Il teatro e il suo doppio altri scritti che completano l'immagine del teatro in Artaud: progetti drammatici, progetti di messa in scena, cronache drammatiche, recensioni, articoli.
La Prefazione di Deridda riproduce il testo di una conferenza fatta a Parma il 28 marzo 1966, nel corso del convegno su Artaud, organizzato in margine al XIV Festival internazionale del teatro universitario. Essenziale e preziosa è la Nota bio-bibliografica curata da Guido Neri.