2004
TIBERIA DE MATTEIS, Autori in scena. Sei drammaturgie italiane contemporanee, Roma, Bulzoni, 2004.
Pubblicato nella collana "La fenice dei teatri", curata da Franca Angelini e Carmelo Alberti, il volume individua e descrive il percorso creativo di sei drammaturghi contemporanei italiani (Roberto Cavosi, Edoardo Erba, Ugo Chiti, Giuseppe Manfridi, Ruggero Cappuccio e Spiro Scimone), il cui teatro - come osserva giustamente la studiosa nell'Introduzione - è rappresentato, premiato e pubblicato regolarmente nonostante le enormi difficoltà che ostacolano l'emancipazione dall'anonimato degli artisti impegnati nelle attività teatrali. Per ciascuno dei sei autori Tiberia De Matteis offre non solo un'indagine approfondita e documentata dei loro criteri di drammaturgia e delle loro scelte stilistiche e soprattutto linguistiche, ma anche un'accurata indicizzazione dei loro testi e delle messinscena. Infatti, ogni medaglione si conclude con una sezione intitolata Testi, in cui la studiosa elenca i testi pubblicati e quelli inediti, ed un'altra dedicata alla Teatrografia.
Questo studio rappresenta, pertanto, un importante, prezioso e valido contributo per gli studi inerenti alla drammaturgia italiana contemporanea.
Eduardo De Filippo scrittore, a cura di Nicola De Blasi e Tonia Fiorino, Napoli, Edizioni Libreria Dante & Descartes, 2004.
Questo volume, curato da Nicola De Blasi e Tonia Fiorino, raccoglie le relazioni della Giornata di Studio svoltasi, il 20 marzo 2001, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Napoli "Federico II". I saggi indagano da diversi punti di vista il lavoro di Eduardo come autore nell'intento di dimostrare come Eduardo sia stato non solo un grandissimo attore ma anche un grande uomo di teatro.
Scritti di: Antonio Palermo, Anna Barsotti, Antonia Lezza, Antonella Ottai, Paola Quarenghi, Nicola De Blasi, Tonia Fiorino, Giuseppina Scognamiglio, Vincenzo Dolla, Annarita Placella, Antonella Valoroso, Monica Brindicci, Loredana Palma, Carolina Stromboli, Daria di Bernardo.
IACOPO CASSIGOLI - DOMENICO SABINO, Oleografia napoletana, componimento pittorico/drammaturgico per le anime del Purgatorio, prefazione di Gianfranca Ranisio, Nocera Inferiore, Oèdipus, 2004.
In questo testo molto originale vengono analizzate nuove tecniche di linguaggio, infatti, i due autori, Sabino e Cassigoli, attraverso la sperimentazione di nuove forme espressive, intrecciano e legano tra loro codici differenti come ad esempio l'arte raffinata e colta e la cultura popolare. Ne risulta un gioco di rimandi e di intuizioni che incrocia letteratura, drammaturgia, pittura e tradizione popolare. Il volume si caratterizza, inoltre, per la bella veste grafica ed è impreziosito dal ricco apparato iconografico di Iacopo Cassigoli. Conclude il volume il puntuale e significativo contributo di Giusi Sabino: Niedra. Dall'ipogeo partenopeo al sottosuolo dostoevskijano.
ANNIBALE RUCCELLO, Scritti inediti. Una commedia e dieci saggi, Roma, Gremese editore, 2004.
Il volume raccoglie alcuni inediti del drammaturgo stabiese, custoditi tra le carte del suo studio privato. Si tratta di una bellissima commedia giovanile in due tempi, intitolata Il rione, inedita finora, e di dieci brevi scritti su argomenti della tradizione culturale campana, anch'essi inediti, preceduti da un ampio percorso critico a cura di Rita Picchi. Arricchiscono il volume la prefazione di Gianni Borgna e un intervento di Maurizio Scaparro (Per un amico conosciuto troppo poco), oltre ad alcune testimonianze di artisti che hanno lavorato con Ruccello, quali Barbara Valmorin, Ida Di Benedetto ed Isa Danieli. I dieci saggi selezionati dalla Picchi rivelano il grande interesse di Ruccello per i rituali dell'area campana e le sue indagini scrupolose sulle origini sociali e mitiche degli elementi fondanti della cultura napoletana.
ANTONIO PETITO, 'Na gran cavalcata, Introduzione, trascrizione e note a cura di Antonio Pizzo, Napoli, Alfredo Guida editore, 2004.
Il volume, pubblicato nella collana "Teatro" diretta da Giulio Baffi, contiene l'ultima commedia scritta da Antonio Petito: 'Na gran cavalcata. È un testo composto in occasione del Carnevale del 1876 a Napoli. La trama della commedia elabora giochi comici già conosciuti (gli innamorati contrastati, i mariti che fuggono dalle mogli, il fascino della grande metropoli, ecc.), secondo una forma che riesce a coincidere perfettamente con l'evento reale di riferimento: il Carnevale. Nel sistema dei personaggi l'aspetto più interessante riguarda il rapporto tra Felice e Pulcinella; anche in questo testo - osserva Antonio Pizzo nell'introduzione - Pulcinella non è un servo sciocco, è un venditore ambulante, quindi una figura tratta dall'osservazione del quotidiano. Gli effetti comici non scaturiscono dalla sua stupidità, ma derivano piuttosto dalla sua intelligenza, dalla scaltrezza con la quale, ad esempio, strappa il pranzo al fratello.
CONCETTA D'ANGELI, Forme della drammaturgia, Torino, UTET, 2004.
Il manuale, pubblicato nella collana "Strumenti del DAMS" diretta da Roberto Alonge, descrive e prende in esame le strutture e le caratteristiche formali dei testi scritti per il teatro, attraverso numerosi esempi calzanti. Merito della studiosa è innanzitutto quello di analizzare il testo teatrale nella sua autonomia, individuando gli aspetti che lo distinguono dai testi letterari che appartengono ad altri generi. Il volume, pertanto, offre una rassegna chiara e sintetica dei generi teatrali, delle componenti formali del testo scritto per il teatro e della sua struttura.
L'analisi compiuta dalla D'Angeli rientra in una prospettiva diacronica, dal momento che molti caratteri formali del testo drammatico hanno subito una profonda evoluzione nel corso del tempo.
È un volume, sicuramente, molto valido da un punto di vista didattico sia per la concretezza di esempi offerti tratti dalla storia della letteratura teatrale che per la terminologia utilizzata, sempre esatta e tecnica.
MATILDE AMOROSI (a cura di), Totò, parli come badi, Supplemento de "La Stampa", 2004.
Il volume, che apre la collezione "ComicaMente" promossa dal quotidiano torinese, raccoglie le battute più significative del repertorio di Totò, le cosiddette "totòate". Esse sono suddivise per argomenti, scelti - come sottolinea la curatrice Matilde Amorosi - in ordine di importanza, secondo quelli che erano gli spunti creativi del comico, in una connessione logica attinente al loro contenuto. Quindi, la vita precede necessariamente la morte, i peccati sono abbinati all'inferno, mentre tutte le arti e i mestieri che Totò praticò nei suoi film sono raggruppati in un unico spazio, per finire con un collage di freddure. Il volume è, inoltre, corredato da un'appendice che comprende le trame dei vari film a cui si riferiscono e da alcune pagine critiche dell'epoca.
Questo volume sottolinea la singolare personalità comica di Totò e, soprattutto, consente di entrare nella sua officina autorale e scoprire i suoi straordinari giochi linguistici.
ANGELO SAVELLI, Teatro e letteratura, cinque adattamenti teatrali da capolavori della letteratura italiana, Firenze, Stabilimento Poligrafico Fiorentino, 2004.
In questo volume sono pubblicati cinque adattamenti teatrali trasposti da alcuni celebri capolavori della letteratura italiana dal Trecento al Novecento. Il lavoro rientra nel progetto "Teatro e letteratura" e testimonia il grande impegno dell'Associazione "Pupi e Fresedde - Teatro di Rifredi" (diretta da Giancarlo Mordini) nel mondo della scuola, dove opera da oltre dieci anni. I testi pubblicati sono: L'amoroso contagio, dal Decameron; la Furiosa Commedia dall'Orlando Furioso; Questo spettacolo non s'ha da fare dai Promessi Sposi; Sulla via del destino dalle Operette Morali e dai Dialoghi con Leucò; Le fredde stelle del Gattopardo da Il Gattopardo.
LUIGI COMPAGNONE, La vita di Pinocchio, Milano, Baldini e Castoldi, 2004.
In questo romanzo Luigi Compagnone riscrive e mette a confronto le avventure della vita di Pinocchio con eventi, problematiche e miti di tutti i tempi: dalle problematiche delle guerre mondiali alla famosa notte di San Bartolomeo, dal Regime fascista a quello mafioso. In questo volume, Compagnone, esprime tutto il suo turbamento e la sua pietà nei confronti della società, riuscendo però a coniugare satira e visionarietà narrativa e rendendo il racconto originale ed interessante.