2005
Teatri nella Rete. Testualità ed ipertestualità della letteratura teatrale, a cura di Antonia Lezza, Quaderni del Dipartimento di Letteratura, Arte, Spettacolo, Università degli Studi di Salerno, Avellino, Delta3 edizioni, 2005.
Questo volume, curato da Antonia Lezza, raccoglie interessanti relazioni che sono il risultato della Giornata di Studio svoltasi il 29 novembre 2002, presso l'Università degli Studi di Salerno. Il testo, attraverso il contributo di importanti studiosi, indaga non solo sul crescente interesse verso la scrittura e l'interpretazione dei testi teatrali, dai classici a quelli più contemporanei, ma anche sui numerosi progetti di ipertestualizzazione del teatro nati negli ultimi tempi (ICoN, Bi.bit, RomaEuropaNews, Teatro Napoletano). La seconda parte, invece, è dedicata agli scrittori di teatro ed al loro modo di intendere la scrittura teatrale, sia dal punto di vista divulgativo che critico.
Chiude il volume una ricca bibliografia che racchiude un vasto elenco di fonti, cartacee ed elettroniche, per approfondire alcune tematiche inerenti al rapporto tra teatro e nuove tecnologie.
Scritti di: Carlo Chirico, Antonia Lezza, Carlo Alberto Madrignani, Franco Vazzoler, Beatrice Alfonzetti, Paola Trivero, Alessandra De Romanis, Gianfranco Crupi, Gioia Costa, Maria Rossella Nobile, Gian Paolo Renello, Nunzia Acanfora, Franca Angelini, Franco Autiero, Manlio Santanelli, Francesco Saponaro, Pasquale Scialò.
QUIRINO GALLI, Gli scenari di Flaminio Scala. Lingua e teoria teatrale, Salerno, Laveglia editore, 2005.
Questo volume, che è il terzo Quaderno del "Centro Studi sul Teatro Napoletano Meridionale ed Europeo", amplia le nostre conoscenze sulla Commedia dell'Arte.
Quirino Galli conduce un'indagine minuziosa su questo peculiare genere della storia del teatro italiano ed europeo attraverso l'analisi linguistica di tre scenari di Flaminio Scala: La fortuna di Flavio, Flavio tradito e Flavio negromante. Il lavoro scientifico condotto da Galli muove verso l'individuazione della variabilità lessicale nel contesto narrativo dei tre scenari, la verifica dell'esistenza di un ordine concettuale fra i tre racconti e, infine, la constatazione della possibile connessione tra ciò che è variabile e ciò che è regola generale, secondo quanto costruisce il nesso significante-significato. La conclusione a cui approda lo studioso è quella di una piena ed efficace rispondenza dello scenario alle prospettive della cultura teatrale barocca.
Peppino De Filippo e la comicità nel Novecento, a cura di Pasquale Sabbatino e Giuseppina Scognamiglio, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2005.
Pubblicato nella collana "Viaggio d'Europa. Culture e letterature", diretta da Sebastiano Martelli e Pasquale Sabbatino, il robusto volume raccoglie le relazioni del Convegno Interdisciplinare Peppino De Filippo e la comicità nel Novecento, tenutosi a Napoli ed a San Giorgio a Cremano nel marzo 2003. Il volume prende in esame la figura di Peppino De Filippo attore-autore in tutta la sua complessità, attraverso la sua eclettica produzione: l'autobiografia, il teatro, la poesia, la narrativa. Correda il volume un'attenta ricostruzione bibliografica di Peppino De Filippo autore.
Scritti di: Antonio Palermo, Guido Trombetti, Giuseppe Cantillo, Luigi De Filippo, Franca Angelini, Nicola De Blasi, Sarah Zappulla Muscarà, Enrico Malato, Matteo Palumbo, Raffaele Giglio, Antonio Saccone, Matteo D'Ambrosio, Valerio Caprara, Gino Frezza, Edoardo Sant'Elia, Pasquale Iaccio, Giuseppina Scognamiglio, Pasquale Sabbatino, Tonia Fiorino, Adriana Mauriello, Vincenzo Dolla, Patricia Bianchi, Antonia Lezza, Domenico Giorgio, Manuela Gieri, Pasquale Scialò, Rossana Spadaccini, Antonio Trudu, Marco Di Costanzo, Cristiana Anna Addesso.
VINCENZO PIRROTTA, N'gnanzou', storie di mare e di pescatori, prefazione di Antonia Lezza, Salerno, Plectica, 2005.
Questo testo di Vincenzo Pirrotta, autore-attore e cuntista, è pubblicato nella "Collana di Teatro Contemporaneo" diretta da Alfonso Amendola e Pasquale De Cristofaro. Il testo, insieme a La fuga di Enea e La morte di Giufà, fa parte della trilogia intitolata I tesori della Zisa, che testimonia l'intenso legame tra la tradizione siciliana e le nuove forme di sperimentazione linguistica.
N'gnanzou' (parola onomatopeica che ricorda il suono prodotto dai pescatori siciliani nel momento del ritiro delle reti) è un cunto scritto in lingua siciliana che riguarda il piccolo grande mondo dei pescatori, ritratti in un momento particolare: la mattanza. È la storia di due pescatori, due tonnaroti, che aspettano su una paranza il passaggio dei tonni e nell'attesa, come in un singolarissimo rosario, si sgranano i racconti, le paure, le gioie. Uno dei momenti più suggestivi del testo è costituito dal cunto di Giufà, personaggio ricorrente nella scrittura drammatica di Pirrotta.
Il testo è preceduto da una lucida e puntuale prefazione di Antonia Lezza, che offre un'analisi dettagliata di N'gnanzou' e della ricca produzione artistica di Pirrotta.
ANNIBALE RUCCELLO, Teatro, introduzione di Enrico Fiore, Milano, Ubulibri, 2005.
Il volume raccoglie le seguenti opere dell'autore-attore Annibale Ruccello: Le cinque rose di Jennifer (1980), Notturno di donna con ospiti (1983), Weekend (1983), Anna Cappelli (1986), Mamma (1986) e Ferdinando (1984). I testi sono preceduti dall'introduzione (Un po' voyeur, un po' poeta) di Enrico Fiore che compie un'indagine accurata sulla scrittura drammatica di Ruccello e sottolinea come nonostante nel suo teatro siano notevoli le assonanze con Pinter e con la sperimentazione europea il drammaturgo stabiese "rimise al centro della pratica teatrale - sia come scrittura che come rappresentazione - la struttura classica della pièce fatta di trama, atti, quadri e, appunto, parole cariche della dignità espressiva di un tempo".
MANLIO SANTANELLI, Teatro, introduzione e cura di Teresa Megale, Roma, Bulzoni, 2005.
Il volume raccoglie sei tra i capolavori teatrali del drammaturgo Manlio Santanelli, uno dei maggiori esponenti del teatro italiano contemporaneo, che è apprezzato, conosciuto e rappresentato anche all'estero, soprattutto in Francia e in Germania. I sei testi pubblicati nel volume sono: Uscita d'emergenza (1980), Regina Madre (1985), Disturbi di memoria (1988), L'aberrazione delle stelle fisse (1990) e gli inediti Il baciamano (1994) ed Andate all'inferno (1988). Questi testi, preceduti da un accurato studio introduttivo di Teresa Megale, illustrano il percorso drammaturgico compiuto da Santanelli ed evidenziano il rapporto della sua scrittura con il filone europeo del teatro dell'assurdo, con la ricca tradizione teatrale napoletana e con la narrativa novecentesca latinoamericana.
Completano il volume una dettagliata teatrografia e una puntuale bibliografia.
E. A. MARIO, Caro figlio, introduzione di Antonio Portolano, Napoli, Istituto Grafico Editoriale Italiano, 2005.
Questo atto unico di E. A. Mario, pubblicato per la prima volta nel 1917 su una strenna, inaugura la "Collana di Teatro Napoletano" diretta da Antonio Portolano, che di questo testo ha curato anche l'Introduzione. L'azione teatrale di Caro figlio è mossa da un problema molto diffuso nella Napoli del primo Novecento: l'analfabetismo. Attraverso il personaggio di Donn'Amalia, protagonista dell'atto dialettale, E. A. Mario affronta questa condizione culturale (quella di non saper né leggere né scrivere) che, all'epoca, colpiva soprattutto le donne.
Nell'Introduzione, Antonio Portolano sottolinea come in questo bozzetto drammatico E. A. Mario dimostri una raffinata sensibilità nel "sentire" temi e problemi di fondo del popolo al quale appartiene e nell'affrontarli attraverso il filtro della poesia.
E. A. MARIO, 'E rrose, introduzione di Antonio Portolano, Napoli, Istituto Grafico Editoriale Italiano, 2005.
Questo intenso atto unico di E. A. Mario, pubblicato per la prima volta nel 1917 in una Strenna rosa, è riedito nella "Collana di Teatro Napoletano" diretta da Antonio Portolano, curatore anche dell'Introduzione del testo. La trama si snoda intorno ad un fascio di splendide rose (dalle quali deriva il titolo), che Bianchina aveva sistemato su un mobile e che la suocera ha spostato ponendolo davanti all'immagine della Vergine: di questo Bianchina si turba e si dispiace, anche perché quelle rose le ha ricevute in dono da un suo antico (e non solo antico) innamorato, Peppino.
Nell'Introduzione Antonio Portolano si sofferma ad analizzare il personaggio della Nonna, che l'autore descrive come una donna semplice e saggia. Gli indovinelli popolari che la Nonna propone alla nipote, Ttettella, svolgono un'importante funzione educativa.
CLAUDIA ORIGONI (a cura di), Alza gli occhi e guarda. Immagini di due quartieri di Napoli tra contrasti sociali e nascoste potenzialità: Sanità e Forcella, Napoli, Edizioni Intra Moenia, 2005.
Questo volume è un vero e proprio viaggio fotografico attraverso due popolari e storici quartieri di Napoli: Sanità e Forcella. Il lavoro consta di due parti: nella prima sono raccolti gli interventi di Mauro Giancaspro, Antonio Ghirelli, Vittorio Dini, Padre Carmine e Padre Antonio, seguiti dal contributo di Claudia Origoni che offre un ritratto affascinante dei due quartieri affermando che "la Sanità è femmina e Forcella è maschio". Nella seconda parte, invece, il volume raccoglie una serie di immagini fotografiche inerenti alla Sanità e Forcella, realizzate rispettivamente da Elisabetta Valentini e Simona Filippini. Queste fotografie si rivelano un prezioso documento.
MARIO LANDOLFI, La famiglia nel teatro di Eduardo, Atripalda (AV), Edizioni Laceno, 2005.
Il denso quanto essenziale volumetto prende in esame un aspetto centrale del percorso artistico e culturale di Eduardo De Filippo: la famiglia. Lo studioso evidenzia come nel teatro di Eduardo la famiglia sia indiscutibilmente il tema più ricorrente ed esplorato. Nella produzione drammatica del commediografo napoletano la famiglia - osserva Mario Landolfi nell'Introduzione - è soprattutto il "luogo" in cui si catalizzano le incomprensioni quasi sempre dovute alla difficoltà o al tedio che la quotidianità esprime e, al tempo stesso, è il punto dove si incontrano le diversità, non solo quelle generiche esistenti tra uomo e donna, ma anche quelle dovute ad un'opposta visione dell'esistenza. Inoltre, lo studioso ricorda come proprio attraverso l'esplorazione della famiglia Eduardo abbia cercato di individuare anche le tappe fondamentali del Novecento passando, ad esempio, dalla conflittualità di casa Cupiello alla più difficile e dolorosa realtà del secondo dopoguerra.