2009
LINDA DALISI, Messa in scena della mafia. "Cani di bancata": il metodo maieutico di Emma Dante, Postfazione di Eleonora Lombardo, Disegni di Linda Dalisi, Fotografie di Giuseppe Distefano, Napoli, Libreria Dante&Descartes, 2009.
Ho incontrato Emma nel marzo 2006, nell'ambito di un laboratorio a Napoli, e ho avuto il privilegio di seguire tutte le prove di "Cani di bancata". Essere all'interno di quel meccanismo che porta alla creazione di uno spettacolo mi ha fatto sentire il forte impulso di raccontarlo, così ho scritto un diario di tutto il periodo. In questa postilla, che segue la Prefazione, è l'autrice stessa a chiarire la genesi e la natura del suo studio sul metodo di Emma Dante, autrice e regista palermitana, rappresentante di spicco della drammaturgia italiana contemporanea. La riflessione sul metodo prende le mosse dall'osservazione dello spettacolo Cani di bancata, in cui la drammaturga ha affrontato il tema della mafia e dell'Italia delle mafie.
Il volume si presenta come una sorta di diario (anche se non segue un ordine cronologico) in cui Linda Dalisi, attraverso gli appunti raccolti durante le prove e in occasione della tournée dello spettacolo, intende illustrare il processo creativo visto dall'interno. A proposito del modus operandi di Emma Dante è interessante un'affermazione della regista riportata nella Prefazione: "Che cosa fa un bambino quando riceve un giocattolo?" ha chiesto un giorno Emma agli attori. "Lo smonta per vedere cosa c'è dentro. Noi dobbiamo fare lo stesso. Il primo mese serve a costruire lo spettacolo, il secondo a decostruirlo e vederne gli ingranaggi e il terzo a farlo". Il gioco di mostrare gli ingranaggi della macchina è il teatro.
Le numerose foto di scena, insieme con i disegni/appunti della stessa Dalisi, impreziosiscono il volume ed hanno un alto valore documentario della messinscena di Cani di bancata.
La scena delle donne. Trame adulte trame bambine, a cura di Marina Rippa, Napoli, Libreria Dante&Descartes, 2009.
Pubblicato nella collana “Teatro e memoria” delle Edizioni Dante&Descartes, il volume racconta La scena delle donne, un progetto sulle arti sceniche per e con le donne realizzato con il contributo dell’Assessorato alle Politiche Sociali e alle Pari Opportunità della Regione Campania. Nato dall’esperienza di Donne con la folla nel cuore al Teatro Trianon Viviani nel 2007, il progetto ha assunto il quartiere di Forcella non solo come scenografia naturale, ma anche come un contenitore di storie di donne. Nell’Introduzione Marina Rippa sottolinea l’importante funzione sociale e pedagogica svolta dal teatro nel particolare contesto socio-culturale di Forcella: “Il linguaggio teatrale riesce a sviluppare competenze, a colmare le distanze culturali […]. Il teatro come alimento, utensile, come luogo del ritrovamento di sé, della propria storia, della propria dimensione di soggetto e del proprio ruolo all’interno del mondo che abitiamo”. Orientato sulle attività pedagogiche e di formazione e concentrato sul “territorio”, il progetto teatrale – come è spiegato nel volume – si è sviluppato in due segmenti: Trame adulte dedicato alle maggiorenni e Trame bambine con le alunne dell’Istituto Comprensivo Statale Ristori-Durante di Napoli.
Il volume, articolato in tre parti (Trame adulte, Trame bambine e Il telaio delle donne), non solo illustra il progetto, ma raccoglie anche i testi, gli interventi e le testimonianze di coloro che hanno preso parte al lavoro; in chiusura presenta un ricco apparato iconografico (La scena delle donne), curato da Irene De Caprio, che offre le immagini più significative dell’intenso percorso laboratoriale.
Il testo oltre i confini. Passaggi, scambi, migrazioni, a cura di Lucia Perrone Capano, Bari, Palomar, 2009.
I saggi raccolti in questo volume sono il risultato del convegno interdisciplinare Il testo oltre i confini. Passaggi, scambi, migrazioni, promosso dal Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell'Università degli Studi di Salerno (30-31 ottobre 2007). Il libro è strutturato in quattro sezioni tematiche (Avventure testuali, Linguaggi in contatto, Passaggi, Oltre il testo) e si apre con il saggio introduttivo (Testi instabili) di Lucia Perrone Capano. In Testi instabili la studiosa parte dall'interrogativo "Ma che cosa rende costitutivamente instabile e difficilmente delimitabile un testo, per cui spesso o necessariamente va oltre i confini?" e riflette come tale problematicità risieda nella natura stessa del testo, nella difficoltà di stabilire i confini della nozione di testo. Basti pensare che si può parlare di testo nel caso di un film, di uno spettacolo teatrale, ma anche - osserva la studiosa - nel caso di "ciò che di solito non consideriamo subito come testo, ad esempio il monumento, la strada o la città".
I contributi del volume, attraverso un'indagine sui confini e sugli sconfinamenti testuali, evidenziano come oggi sia cambiata la nozione di testo, in particolare come il testo letterario si trasformi in forme sempre nuove, in una pluralità di riscritture mediatiche rispetto alle quali è indubbiamente problematico far valere l'ordine gerarchico tra originale e adattamento.
Scritti di: Paola Attolino ("Not only you can read it, but you can feel it": Gangsta Lit(erature)), Grazia Basile e Massimo Prampolini (Scrivere per amministrare: lo stato dell'arte), Franco Buono (Le storie, la storia. L'ultimo Benjamin sul confine tra narrazione e teoria della storia), Antonella d'Amelia (Il libro-casa di Vasilij Rozanov), Flora de Giovanni (Immagini dal circo. La rappresentazione dello spettacolo in Charles Dickens e Wyndham Lewis), Pavel Vjaceslavovic Dmitriev (Le trame invisibili di Michail Kuzmin), Gisela Ecker (Oggetti oltre i confini), Nicoletta Gagliardi ("Universals of translation" e implicazioni culturali nella traduzione italiana degli scrittori contemporanei di origine turca: lo studio di un caso), Jacques A. Gilbert (La genesi dei modelli: variazione e traduzione), Paola Mildonian (La resistenza dei miti. Strategie di frammentazione, dissoluzione e contaminazione nel romanzo contemporaneo), Silvia Palermo ("Karagöz in Alamania. Occhi neri in Germania": transiti nella scrittura di Emine Sevgi Özdamar), Oriana Palusci (Matchmaking: (P)Bride and Prejudice di Gurinder Chadha), Maria Clara Pellegrini ("Les Cenci, un sujet barbare". Artaud/Shelly tra traduzione e creazione), Maddalena Pennacchia (Intermedialità letteraria. Note sul nomadismo mediatico della letteratura), Lucia Perrone Capano (Testi instabili), Mauro Serra (Immagini del linguaggio, linguaggio delle immagini nella cultura greca), Eva-Maria Thüne (Pluralità di voci in Emine Sevgi Özdamar), Beatrice Wilke (Il libro nell'era digitale: romanzi con e-mail, chat e sms nella letteratura contemporanea di lingua tedesca), Paola Zaccaria (Ripresa (cine)fotografica e/come traduzione: il caso "Nuovo Mondo").